Vacanza Marche: itinerari pesca nelle acque dolci marchigiane
Itinerari pesca Marche: pescare nel fiume Tronto
La zona di Fiume Tronto oggetto di questo itinerario è
costituita dagli ultimi 15/20 chilometri del corso del fiume stesso che va da
poco a valle di Ascoli Piceno sino alla foce in mare.
E' raggiungibile uscendo all'uscita S.Benedetto del Tronto
della A14 , immettendosi quindi sulla S.S. n. 16 Adriatica ed imboccando da
questa, nei pressi del ponte sul fiume la Strada Provinciale della "Bonifica del
Tronto" che costeggia tutto il ns. itinerario.
Tutto il percorso preso in considerazione è caratterizzato da
un alternarsi di piane con poca profondità a buche in cui il livello dell'acqua
può raggiungere anche i 2 mt..
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Il fondale è ovunque costituito da ghiaia e ciotoli e va
assestandosi dopo essere stato per anni oggetto di massicci sconvolgimenti a
scopo estrattivo, tali prelievi di inerti sono oggi più controllati.
Le rive sono sempre di difficile accesso per la abbondante
vegetazione riparia che ostacola non poco l'azione di pesca.
Comunque con un buon paio di stivali a coscia e portandosi
dietro una attrezzatura ridotta al minimo, si può riuscire a pescare e a
spostarsi in modo accettabile ( attenzione agli scivoloni dove il fondo è reso
viscido da alghe o fango depositatisi sui ciotoli sottostanti).
L'acqua scorre nel ns. fiume in quantità non abbondantissima
ma di qualità "accettabile" anche se non la si può certamente definire
"potabile", la situazione è migliore di qualche anno fa.
I livelli sono comunque costantemente influenzati dalle
manovre idrauliche operate sulle dighe poste a monte, sia sul corso principale
che su alcuni affluenti, sono da consideransi assolutamente nella norma
variazioni di livello di 20/30 cm. nell'arco della giornata, con punte anche di
50 cm. in situazioni particolari.
La zona circostante il fiume non è particolarmente bella
paesaggisticamente e sono spesso evidenti i segni di discariche spontanee a
cielo aperto, fenomeno che va comunque ora diminuendo.
In questo tratto il Tronto è decisamente ben popolato da
Cavedani di ottima taglia e soprattutto da Barbi che raggiungono spesso il
chilogrammo di peso, presente anche una abbondante popolazione di Triotti dalla
taglia e dall'appetito invidiabile.
Questo è il regno della pesca a passata itinerante, da
effettuarsi esplorando ogni giro d'acqua, senza soffermarsi troppo nello stesso
posto, soprattutto dopo aver effettuato alcune catture.
Indispensabile per allungare le passate l'uso di una
bolognese da 5/6 mt. con un buon mulinello.
Montature piuttosto sottili, grammature modeste e ami del n.
16/18 innescati sapientemente con il bigattino completano l'attrezzatura;
indispensabile una certa accortezza nel procedere sulle rive ed in acqua per non
allamare le ns. prede.
Il fiume anche se segna per lungo tratto il confine
Marche/Abruzzo è soggetto ai regolamenti abruzzesi ed è considerato acqua di
tipo B. Pertanto anche non esistendo limitazioni particolari occorre ricordarsi
che tale regione pone il limite tassativo alla detenzione di bigattini a Gr. 500
a pescatore.
Complessivamente il Fiume Tronto, nel tratto descritto,
costituisce un'ottima palestra per gli amanti del genere di pesca descritto e va
lentamente tornando ai livelli di popolamento e pescosità di alcuni anni fa,
quando era ritenuto a ragione, uno dei migliori fiumi "a barbi" del versante
adriatico.
Merita una battuta da effettuarsi da primavera a tutto l'autunno evitando
solamente i mesi più caldi e caratterizzati da minor portata idrica (luglio e
agosto)
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